#AltriMondiAltrove
c/o Biblioteca Crescenzago – Milano
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ON THE TIME EDGE
Fotografie di Francesco Cianciotta
Mostra fotografica a cura di Paola Riccardi
dal 21 giugno al 12 luglio 2017
Ingresso libero
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Visioni personali raccolte durante un lungo soggiorno a Riyadh restituiscono una dimensione sospesa e atemporale densa di ossimori: giorno e notte, fuori e dentro, visione soggettiva o perfierica. Uno straniamento nei confronti dei luoghi che viene riproposto e sottolineato con visioni sdoppiate in dittici. Raccolte in quasi un anno di permamenza nel Paese per motivi di lavoro, le immagini di On the Time Edge raccontano soprattutto un viaggio interiore scandito da un tempo che è naturale quanto illusorio, reale e metaforico, percepito o immaginato. Una riflessione che conduce oltre i luoghi osservati, ai confini dell’Uomo.
Note di viaggio
Dalla terrazza del mio ufficio, lo sguardo rivolto verso nord, una linea dorata avvolge al tramonto i grattacieli in costruzione della moderna zona in espansione ai margini della città. Non è un buon segno: la tempesta avanza dal deserto e in poche ore ci saremmo trovati immersi in una nube di sabbia soffiata dai venti. Ai miei colleghi non fa effetto, ma per me, per tutti gli otto mesi passati a Riyadh ogni volta è stato uno spettacolo coinvolgente nel quale affondavo il più possibile passeggiando la sera: la bocca protetta da un fazzoletto, gli occhi socchiusi per la polvere, il corpo esposto a raffiche di folate calde fino ai 50 gradi, la cui forza mi faceva ondeggiare sui marciapiedi scuotendo nel frattempo le dishsdashah bianche degli uomini e le habaya nere delle donne rendendole come figurine fluttuanti nella notte illuminata dai lampioni sulla via. Ai miei di occhi di occidentale l’Arabia Saudita è apparsa fin dall’inizio come un rebus con scarse possibilità di soluzioni. Vedevo elementi di un passato quasi arcaico sovrapporsi a situazioni dove la modernità tecnologica si impone sia a livello di architettura della città che nelle relazioni tra gli individui grazie all’uso intensivo, quasi compulsivo, di internet e degli smartphone con cui i ragazzi si contattano via chat nei centri commerciali aggirando le restrizioni che regolamentano i rapporti tra i sessi. Accanto ai grandi e lussuosi centri commerciali dove ci si ripara dal caldo e dal vento sabbioso, si trovano le aree più popolari affollate di immigrati egiziani, pakistani, bengalesi, sudanesi e dove risuonano le grida, dove la confusione alberga e odori speziati tipici dei suk emanano prepotenti pizzicando le narici da piccoli negozietti stipati fino all’inverosimile. E’ un rebus senza soluzione e per tentare di comprenderlo ho fatto molti passi indietro, prima che gli strumenti per costruire i giudizi si imponessero dirigendo una visione perlopiù fatta di rassicuranti stereotipi. La fotografia è il mezzo con cui indago la realtà che mi circonda, le immagini che raccolgo nei miei viaggi esprimono una dimensione strettamente connessa alle mie emozioni, perlopiù costituite da pacato stupore. Così come sempre, ho raccolto queste emozioni a Riyadh durante otto mesi di residenza passati a seguire un progetto per un ente governativo locale. E al termine di questa esperienza ho cercato una restituzione di queste emozioni nella serie di scatti che presento in questa mostra. Sono note di viaggio, frammenti, ‘visioni sdoppiate’ che, nell’impossibilità di trovare soluzioni all’enigma, sono espresse in dittici, giustapposte per contrasti accostate come ossimori. Così mi sono sentito, di questo son certo.
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BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Francesco Cianciotta
(1960)
Nato a Roma, vive e lavora a Milano. Fotografo, viaggiatore, sociologo, consulente aziendale, conduttore televisivo, la fotografia è per lui da sempre ambito di narrazione visiva e di ricerca artistica. Ha sviluppato con pieno consenso della critica una poetica personale basata sull’osservazione della realtà circostante e sulla corrispondenza di essa con stati d’animo, pensieri e attitudini dell’Uomo (e di conseguenza dell’Io narrante). La sua ricerca fotografica, inizialmente legata al suo ruolo professionale di manager di una multinazionale e incentrata sui luoghi dell’attesa per eccellenza: gli areoporti, è raccolta nella ‘Trilogia del Manager Errante’, che comprende ‘A journey apart’ (incluso nel volume ‘Un Viaggio a parte’, Ed. Motta 2009, con testi dall’antropologo Marc Augé), ‘Concrete Pause’ e ‘Impermanent Rooms’. Nel giugno 2011 svolge un reportage sulla prima edizione del progetto ‘Talea’, commissionato dalla Fondazione Ethnoland e Bosch Italia spa. Il progetto era incentrato sul cambio di paradigma da “integrazione” a “inclusione” mediante la formazione alla leadership di un gruppo di immigrati selezionati sulla base del loro impegno in ambito lavorativo e professionale. Scopo dell’innovativo progetto era riuscire a valorizzare positivamente le differenze culturali e trovare buone prassi per facilitare l’utilizzo nella società dei valori culturali diversi di cui i migranti sono portatori. te radici’ e presentata in varie mostre tra le quali la più rappresentativa allestita nei locali del Parlamento Italiano (2012). Attratto inoltre dalle nuove tecnologie e dagli specifici linguaggi ad esse legati, ha iniziato da alcuni anni una ricerca fotografica utilizzando per propri scatti cellulari di uso comune e smartphone. Da questa ricerca sono scaturiti progetti in varie direzioni, tra cui: ‘Genius Loci’, una osservazione del paesaggio italiano esposto a partire dal dicembre 2012 in diverse personali e collettive, e ‘Milano Sunrise’, esplorazione sui mutamenti dello skyline milanese a seguito del nuovo sviluppo urbano. Sempre all’interno di questa ricerca sta effettuando per conto della ONG Perigeo una vasta documentazione dei luoghi legati ai progetti di Peacebuilding ‘Musée sans frontières’ in Etiopia e Somalia e presentati in una prima edizione a Milano nella mostra “Nagà Nagà” (2015). Tra il 1995 e il 2015 ha esposto in numerose personali e collettive in Italia ed all’estero, ha presentato il proprio lavoro a letture presso sedi isituzionali quali l’Università Normale di Pisa e nel contesto di festival nazionali di fotografia quali il SIFest di Savignano. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Conduce inoltre presso aziende e in diverse città italiane il workshop “Fotografia e Meditazione”.
Francesco Cianciotta è rappresentato per il collezionismo da Glenda Cinquegrana Art Consulting.
INFO
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato: dalle h 9 alle h 19
Mercoledì dalle h 14.40 alle h 19 – Domenica chiuso
Via Don Orione 19, Milano (MM Cimiano)
Ingresso libero
La rassegna di cultura triennale Altri Mondi è promossa dall’associazione Ecologia Turismo Cultura, insieme a Cooperativa COMIN e Cooperativa Tempo per l’infanzia, con il contributo di Cascina Martesana e Fondazione Cariplo e la collaborazione di Sistema Bibliotecario Milano. Rappresenta uno sguardo alla pluralità del mondo in tutte le sue diversità e accezioni. Una ricerca tra i luoghi di appartenenza e le realtà sconosciute.