PROTAGONISMI 09
Nona e ultima mostra per la stagione espositiva 2019 all’interno della galleria espositiva El Bagnin de Gorla: Alberi, a cura di Collettivo Artistico Sugli Alberi, Bruna Ginammi e Mario Cucchi.
Tutte le esposizioni sono gratuite e a libero accesso per coloro che vorranno visitarle, sempre aperte e visitabili negli orari di apertura della cascina.
27 – 28 – 29 settembre 2019
4 – 5 – 6 – 11 – 12 – 13 ottobre 2019
/ venerdì dalle h 17 all’01
/ sabato e domenica dalle h 11 all’01
PROTAGONISMI 09
ALBERI
La nona ed ultima mostra della rassegna espositiva Protagonismi e Contaminazioni focalizza l’attenzione sugli alberi, tema privilegiato anche per ETC/Cascina Martesana e soggetto che richiama l’autunno appena iniziato. Come anche per altre mostre della stagione 2019, si sono volute mettere a confronto visioni diverse e diversi linguaggi; il Collettivo Artistico Sugli Alberi, coordinato da Marzia Alati, propone in belle e accattivanti grafiche tante diverse e personali interpretazioni dell’albero in città, in Mutatis Bruna Ginammi, artisticamente tesa alla ricerca di una forma che possa tradurre la totalità sfuggente del soggetto e svelarne l’apparire senza confini, con un lavoro fotografico seriale e raffinato, rappresenta la forza e l’eleganza dell’albero ma insieme anche la sua fuggevolezza, dando vita a una una sorta di autobiografia segreta; Mario Cucchi con il lavoro in bianco e nero, anch’esso concettualmente seriale, Ozone, raffigura alberi (e nel progetto completo molte altre piante) ripresi in natura e fotografati attraverso il tappo di una bomboletta spray appositamente forato, a rappresentazione simbolica del buco nell’Ozono. Tre visioni differenti e riconducibili a stili espressivi diversi ma che eludono tutte alla centralità dell’albero nell’ecosistema e nella vita dell’uomo. Alberi guardati con amore e con rispetto alla stregua di individui preziosi da preservare.
COLLETTIVO ARTISTICO SUGLI ALBERI
foResta in città. AlberiUomini che la abitano
Vi raccontiamo la città attraverso la voce degli alberi, un viaggio surreale per le strade di Milano, ascoltando, osservando e incontrando la città. Un progetto editoriale pensato e voluto da Marzia Alati, autrice del progetto e dei testi del libro. La creazione del libro è frutto di un lavoro collettivo con scelte artistiche e pratiche di lavoro condivise. Cristina Pareschi, Monica Serra, Caterina Stillitano, Paola Pappacena, Chiara Drusian, Elena Valdré e Talla Mor Seck, hanno regalato immagini alle storie scritte e Alberto Carozzi le ha tradotte in musica, componendo un disco che racconta i suoni e le melodie della città. Infine, Francesca Canzi e Elena Valdré hanno dato un vestito grafico all’intero lavoro. Da questa esperienza, nasce il Collettivo Artistico Sugli Alberi che insieme hanno realizzato concretamente l’intero progetto editoriale. “foResta in città” è un invito a restare in città, ad uscire di casa e a camminare per le strade senza fretta, scoprire bellezza e aver voglia di meravigliarsi degli scorci di Milano, che pensiamo di conoscere, ma che non abbiamo mai osservato realmente. Storie di alberi che ho provato a non perdere nel caos della città, scoprendo che in città è un po’ come una foresta: una foresta come una città, cresce si diffonde spontaneamente senza limiti né confini. Una foresta come una città è un luogo incantato, misterioso e anche un po’ inquietante. Un lavoro che ci invita ad imparare dagli alberi, essere pazienti e saggi, capaci di essere resilienti e condividere lo spazio con quello degli altri. Gli alberi accolgono quello che c’è e lo trasformano in bellezza, restituiscono sempre ciò che ricevono, trasformano e creano e sono capaci di connettersi tra loro e abitare i territori lasciando una traccia e un segno. Un invito a tornare ad abitare i nostri territori proprio come fa un albero, per poter immaginare e costruire comunità. Dieci artisti che hanno lavorato spalla a spalla per poter realizzare un sogno: restituire alla propria città, ciò che si è raccolto, storie, suoni, melodie e immagini. Ci auguriamo che questo lavoro possa essere un seme che esploda in tante città con esposizioni, laboratori, reading musicali e spettacoli, per poter costruire insieme “foResta in città”.
Hanno partecipato:
Marzia Alati – Autrice e scrittrice dei testi
Francesca Canzi – Curatrice della grafica del progetto editroriale
Alberto Carozzi – Autore del progetto musicale
Chiara Drusian – Illustratrice
Talla Mor Seck – Illustratore
Paola Pappacena – Illustratrice
Cristina Pareschi – Illustratrice
Monica Serra -Illustratrice
Caterina Stillitano – Illustratrice
Elena Valdré – Illustratrice e curatrice della grafica del progetto editoriale
BRUNA GINAMMI
MUTATIS
Tutta l’opera della fotografa Bruna Ginammi è un’autobiografia segreta.
Utilizzando se stessa come lente d’ingradimento per descrivere il mondo, per accogliere la diversità e l’alteritá come valori di fronte all’altro. Anche quando sceglie come soggetto il figlio, (L’altro sguardo, Fotografe italiane 1965-2015 by Raffaella Perna e Donata Pizzi, alla Triennale di Milano, 2018) o si spoglia, travestendosi, per evocare una metamorfosi, ha sempre negato l’idea che l’individuale possa avere un’identità separata dal rapporto sociale. Fin dall’inizio, lo sconfinamento dei generi e la pluralità dei soggetti, dai volti ravvicinati dei poeti, ai fiori decomposti, è stato il tentativo e lo sforzo di trovare una forma di questa totalità sfuggente. Il confronto con la pittura e la Natura in Mutatis, nell’ultima personale da Pelouse Interdite, quello con la materia invisibile e il buio del Cosmo nella serie delle plastiche, si trasforma in immagini di paesaggi insoliti, prima che fotografati, da lei sentiti, percepiti, accolti nel loro apparire senza confini. Così il tempo per Bruna Ginammi non è più una percezione trascorsa ma evocazione di senso, l’accadere della Storia.
Biografia
Nata a Bergamo nel1964 vive e lavora a Milano.
Dopo aver conseguito un diploma di un corso triennale di fotografia allʼistituto Europeo del Design (IED) di Milano, inizia nel 1989 a svolgere una ricerca personale incentrata sulle persone. Si distingue come figura di spicco nel panorama della Fotografia italiana partecipando alla mostra collettiva con il lavoro “Lo sguardo del poeta”, allestita nella sezione culturale del SICOF di Milano nel 1991. Eʼ nel 1995, però, che incomincia lʼascesa della sua carriera artistica a livello internazionale quando riceve il premio European Kodak Panorama Award per i giovani fotografi agli Incontri Internazionali di Fotografia di Arles. Nello stesso anno partecipa alla mostra “Un secolo di Ritratto Fotografico in Italia 1985-1995 “ a cura di Italo Zannier presso la Biennale di Venezia Padiglione Italia. Da allora ha esposto in numerose mostre personali e collettive,ultime fra queste alle Murate di Firenze ottobre 2015 con il progetto “Parlando con voi“ a cura di Giovanna Chiti e Lucia Covi
2016 – Bibbiena al Centro Italiano della fotografia dʼautore, Bibbiena, Arezzo : “Autoritratto in assenza” a cura di Giovanna Calvenzi e Lucia Miodini
2016 – Triennale di Milano – “Lʼaltro sguardo – Fotografe Italiane 1965” a cura di Raffaella Perna e Donata Pizzi
2017 – 19th Atlanta Photography Festival, Georgia USA “What the world needs now” by Anita Arliss – B Complex Gallery, Atlanta GA 30310
2017 – AndarxPorte, Palazzo Archinto, Milano 18/10 – 1/11, by ArtCityLab
nel 2018 riprende un lavoro sulle plastiche “archeologia del futuro” iniziato verso la fine degli anni ʼ90.
MARIO CUCCHI
OZONE
Pianticelle, rametti, petali, steli, infiorescenze, gemme, corolle, pistilli, fiori appena sbocciati, erbetta ricoperta di neve, foglioline bagnate di rugiada… tutto un minuto, fragile mondo vegetale, che, di esemplare in esemplare, si staglia tremulo ma nitido, al centro di un cerchio, o nel cuore di un buco, dove tutt’intorno le cose appaiono sfocate, incerte, vicine alla cancellazione. Come quando si accostano le punte dei polpastrelli vicino a una pupilla: attraverso il piccolo foro creato dalle dita riusciamo a distinguere un unico oggetto, minuscolo e chiaro, ancora più chiaro proprio perché incorniciato da un’aureola sfocata. È questo il procedimento di Mario Cucchi? No, lui ha utilizzato come obiettivo e filtro delle sue fotografie i tappi di quella miriade di bombolette spray, che tutti noi utilizziamo ogni giorno. Li ha forati e, attraverso quel foro, ha ritratto le innumerevoli piante spontanee che, nell’arco di un anno, ha incontrato passeggiando nel Parco del Ticino, presso Milano. Un parco dove s’incontrano grandi boschi, canali, acquitrini, radure fiorite, magnifici paesaggi fluviali… Ma è chiaro che, se si usa un simile filtro fotografico, quello che poi si mostra è solo l’umile splendore, la delicata e semplice bellezza di un singolo fiore di campo, di un unico, effimero filo d’erba…Perché Cucchi ha scelto di ritrarre in questo modo il mondo naturale? Non certo per un qualche stravagante estetismo, ma per sollecitare una presa di coscienza ambientale: le bombolette spray, infatti, contengono gas CFC, il quale, una volta rilasciato, provoca nella stratosfera una pericolosa regressione dello strato di ozono, che protegge la terra dalle radiazioni solari. E infatti il cosiddetto “buco dell’ozono”, se non controllato e ridotto, potrebbe allargandosi causare un aumento devastante della temperatura globale, e quindi una rapida scomparsa di buona parte delle specie viventi… comprese le splendide, effimere pianticelle ritratte una ad una da Mario Cucchi nella serie Ozone. Ecco perché usare come filtro il tappo delle bombolette spray, fotografare il mondo naturale da un foro che simbolicamente richiama il buco dell’ozono diventa un atto ecologico. Ma con le fotografie di Cucchi non ci troviamo soltanto di fronte a una preoccupata riflessione sull’ambiente. “Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”: questa frase di Andy Warhol è stata posta da Cucchi in chiusura di un video, da lui realizzato per Ozone. Cucchi dunque ha preso sul serio la riflessione di Warhol: il suo lavoro infatti nasce da una presa di coscienza di quanto sia divenuto importante oggi, custodire, preservare la Terra, mostrandone la struggente bellezza racchiusa anche nel più modesto dei fiori di campo. Fotografando sempre in bianco e nero le sue effimere creature vegetali Cucchi è riuscito a coglierne l’aura, l’anima, quella animula vagula blandula di cui parlava Marco Aurelio. E così facendo ha fatto del suo lavoro “ecologico” un’ opera
d’arte. Gigliola Foschi
Biografia
Nato a Milano nel 1958, ha studiato Visual design allo IED (Istituto Europeo del design) di Milano. Dal 1982 ad oggi si occupa di pubblicità lavorando come art director e direttore creativo per numerose agenzie pubblicitarie di Milano. Attualmente al lavoro in pubblicità come libero professionista e all’attività di docenza, affianca quello di fotografo professionista.
Mostre personali selezionate
• MIA FAIR, curatrice Gigliola Foschi, Milano, 2019
• Daily Horizon, Rassegna triennale Altri Mondi, curatrice Paola Riccardi, Galleria El Bagnin de Gorla, Cascina Martesana, Milano, 2018
• Dalmine Maggio Fotografia, curatore E. Betelli, Dalmine, 2018
• Fotogalleria Incantations, curatori D. Marino e A. Cevasco, Genova, 2018
• Parma Art Fair, 2017
• MIA FAIR, curatrice Glenda Cinquegrana, Milano, 2017
• MIA FAIR, Milano, 2015
• Unpainted worlds, curatore M. Pisanu, Artmeet Gallery, Milano, 2014
• ¿Què sarà de nosotros? curatore L. A. Salcines, Fundación Bruno Alonso, Santander, Spagna, 2013
• Una pesadilla de sueno, curatore L. A. Salcines, Castillo del Rey, San Vicente de la Barquera, Spagna, 2013
Mostre collettive selezionate
• Nature, Premio MIA Fhoto Fair RAM Sarteano, Castello di Sarteano, 2019
• Festival di Fotografia “Guardare Lontano”, Lugnano in Teverina, 2019
• Foodgraphia, curatrice Gigliola Foschi, Castello di Legnano, 2018
• 8th Rendez-vous Image, curatore Paolo Woods, Strasburgo Francia, 2018
• Circuito Off Photoluxfestival, curatore Paolo Bini, Lucca, 2017
• Fotoconfronti Off, curatore Roberto Rossi, Bibbiena, 2017
• Parma Art Fair curatore V. Chetta, Parma, 2014
• Feira Internacional de arte emergente en Malaga, curatore M. De Francesco,
Malaga, Spagna, 2015
• Unità d’Italia, curatore Polifemo, Fabbrica del Vapore, Milano, 2011.
• Lens Based Art Show, curatore F. Bortolozzo, Osservatorio Gualino, Torino 2010
Premi
• Premio MIA RAM Sarteano, 2019
• Eisa Maestro, Selezione italiana, 2018
• 2nd Photo Award RDV•I, Strasburgo Francia, 2018
• Vincitore Circuito Off Photoluxfestival, Lucca, 2017
• LICC London Creative Competition, London, 2015, Finalista
• Metro Photo Challenge, 2013, Primo Premio della Giuria nella categoria “View”
• IMAFestival, International Migration Art Festival, Museo della Scienza e della Tecnologia, Milano, 2012, Primo Premio
• XXX Concorso Fotografico Nazionale Vittorio Bachelet, F.I.A.F., Roma, 2009, Premio Speciale TINA MODOTTI
• Premio Chatwin, Un viaggio in 5 immagini, Genova, 2009, Primo Premio nella sezione Fotografia.