Daily Horizon Fotografie di Mario Cucchi


#AltriMondi2018
L’ORIZZONTE, EQUILIBRI DELLA NATURA

c/o El Bagnin de Gorla

04
DAILY HORIZON
Fotografie di Mario Cucchi
MOSTRA FOTOGRAFICA A CURA DI PAOLA RICCARDI
DALL’1 AL 21 GIUGNO*
Ingresso libero

40 oggetti di uso comune fotografati in sei pose diverse, per un totale di 240 immagini catalogate in ordine alfabetico, come in un vecchio schedario: un orizzonte quotidiano.

Le immagini di Mario Cucchi evocano la magia di oggetti quotidiani che, con luci radenti che filtrano morbide nel fotogramma, rivelano un’espressività unica dello scenario quotidiano. Un progetto che esplora l’estetica del quotidiano per poi reinventarlo.

In questo lavoro gli oggetti sono fotografati nella semplicità di uno still rarefatto, animati da una visione fotografica dinamica, che permette agli stessi di guadagnare un clamore eroico, trasformandoli in veri e propri “soggetti” dello sguardo. Perché, come afferma il giornalista e critico fotografico Sandro Iovine: se non si teme di mettersi in gioco, gli oggetti che ci circondano, anche i più scontati, possono offrirsi in fotografia con fattezze insospettate, ben oltre la mimesi pura e semplice. La decontestualizzazione favorisce lo svelarsi degli oggetti. Se l’etichetta li colloca rigidamente all’interno dell’archivio su cui si basa la nostra Enciclopedia, l’immagine ne libera le forze interiori.”

L’intera rassegna è presentata dall’associazione Ecologia Turismo Cultura, insieme a Cooperativa COMIN e Cooperativa Tempo per l’infanzia, con il contributo di Cascina Martesana e Fondazione Cariplo.

La mostra fa parte del circuito Photofestival 2018.

RIVOLUZIONE ESTETICA*

Avete mai osservato le evoluzioni della polvere che fluttua nell’aria? Quando i raggi di sole filtrano da una tapparella non del tutto abbassata nella penombra di una stanza, si crea uno spettacolo di movimento e forme infinite in cui da piccolo mi perdevo per ore. Mi stupivo che elementi come i granelli di polvere, parametro all’epoca dell’idea di piccolissimo, potessero dar vita a così tante variazioni. Da adulto ho capito che quel fantasticare di universi inesistenti altro non era che parte di quel complesso apprendimento che ci porta, non prima di aver scatenato la fantasia, al controllo della percezione offrendo letture multiple del reale che negli anni tenderanno ad annichilire a favore di altre più univoche e razionali con cui creiamo le etichette dell’archivio con cui interpretiamo il mondo.

Riesumare quei processi da adulti non è semplice. Farlo con oggetti la cui familiarità è assodata dalla pratica quotidiana ancor meno. Essi appartengono a quell’area consolidata dal dominio del razionale che assegna loro compiti definiti e circostanziati. Superare il dogma imposto dall’etichettatura significa mettere in discussione, se non proprio abbattere, le nostre certezze. Eppure, se non si teme di mettersi in gioco, gli oggetti che ci circondano, anche i più scontati, possono offrirsi in fotografia con fattezze insospettate, ben oltre la mimesi pura e semplice.

La decontestualizzazione favorisce lo svelarsi degli oggetti. Se l’etichetta li colloca rigidamente all’interno dell’archivio su cui si basa la nostra Enciclopedia, l’immagine ne libera le forze interiori. Queste emergono come lo scheletro in una lastra radiografica, si coagulano nelle ombre che la loro fisicità produce o nella rappresentazione bidimensionale del movimento imposta dall’autore-ricercatore. Le loro immagini perdono la natura di riproduzioni dell’esteriorità.

Perfino le ombre, generate dagli oggetti colpiti dalla luce, rinunciano alla mimesis e si fanno specchio di dimensioni altre, proiezione non del solo referente, ma anche dell’autore.

Impossibile in ciò non avvertire echi dell’arte del Novecento. Dal «The shadow is as important as the real thing» di Man Ray al «Perché non limitarsi a far vedere le fotografie?» di Constantin Brâncuși passando per gli Objets trouves di Duchamp. Fotografia, ombre e oggetti della quotidianità si rincorrono per oltrepassare la superficie e guidarci in un’aristotelica καταστροφή (katastrofè=rovesciamento, rivoluzione) che dal mondo della tragedia s’insinua nel nostro sapere consolidato ribaltandone le percezioni.

Sandro Iovine

*Estetica (aesthetica), deriva dal greco αἴσθησις (aistesis=sensazione) e dal verbo αἰσθάνοµαι (aistanomai=percepire attraverso la mediazione del senso) e in questo senso il termine è qui utilizzato.

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

MARIO CUCCHI

Nato a Milano nel 1958, ha studiato Visual design IED Milano. Dal 1982 ad oggi si occupa di pubblicità. Ha lavorato come art director e direttore creativo per numerose agenzie pubblicitarie di Milano. Attualmente al lavoro in pubblicità affianca quello come fotografo professionista.

Mostre personali selezionate

  • Dalmine Maggio Fotografia, curatore E. Betelli, Dalmine, 2018
  • Fotogalleria Incantations, curatori D. Marino e A. Cevasco, Genova, 2018
  • Parma Art Fair, 2017
  • MIA FAIR, Milano, 2017
  • MIA FAIR, Milano, 2015
  • ¿Què sarà de nosotros? curatore L. A. Salcines, Fundación Bruno Alonso, Santander, Spagna, 2013
  • Una pesadilla de sueno, curatore L. A. Salcines, Castillo del Rey, San Vicente de la Barquera, Spagna, 2013

Mostre collettive selezionate

  • 8th Rendez-vous Image, curatore Paolo Woods, Strasburgo Francia, 2018
  • Circuito Off photoluxfestival, curatore Paolo Bini, Lucca, 2017
  • Fotoconfronti Off, curatore Roberto Rossi, Bibbiena, 2017
  • Parma Art Fair curatore V. Chetta, Parma, 2014
  • Unpainted worlds, curatore M. Pisanu, Artmeet Gallery, Milano, 2014
  • Feira internacional de arte emergente en Malaga, curatore M. Defrancesco – Malaga, España, 2015
  • Unità di’Italia, curatore Polifemo, Fabbrica del Vapore, Milano, 2011.
  • Lens Based Art Show, curatore F. Bortolozzo, Osservatorio Gualino, Torino 2010.

Premi

  • 2nd Photo Award RDV•I, Strasburgo Francia, 2018
  • Vincitore Circuito Off photoluxfestival, Lucca, 2017
  • LICC London Creative Competition, London, 2015, Finalista
  • Metro Photo Challenge, 2013, Primo Premio della Giuria nella categoria “View”
  • IMAFestival, International Migration Art Festival, Museo della Scienza e della Tecnologia, Milan, 2012, Primo Premio
  • XXX Concorso Fotografico Nazionale Vittorio Bachelet, F.I.A.F., Roma, 2009, Premio Speciale TINA MODOTTI
  • Premio Chatwin, Un viaggio in 5 immagini, Genova, 2009, Primo Premio della sezione Fotografia.