Colors of the Earth fotografie di Sandro Santioli


#AltriMondi2018
L’ORIZZONTE, EQUILIBRI DELLA NATURA

c/o El Bagnin de Gorla

03
COLORS OF THE EARTH
Fotografie di Sandro Santioli
MOSTRA FOTOGRAFICA A CURA DI PAOLA RICCARDI
DALL’11 AL 31 MAGGIO*
Ingresso libero

Protagonista indiscussa della prossima mostra della rassegna Altri Mondi, a cura di Paola Riccardi, è ancora una volta la natura, rappresentata attraverso paesaggi fotografici e vedute aeree. Come già anticipa il titolo, nelle fotografie di Sandro Santioli, tempo e spazio perdono d’importanza: quello che conta sono la luce, la forma e naturalmente i colori.

Paesaggio e colore, del resto, è il binomio da cui è partita la ricerca fotografica di Sandro Santioli già dalla sua terra d’origine, la Toscana. Tale ricerca lo ha portato alla realizzazione di immagini astratte, simili a visioni, in cui tutta l’attenzione viene canalizzata verso l’orizzonte dando allo spettatore l’illusione di compiere un viaggio immaginario in luoghi accomunati da un unico legame: la bellezza.

Santioli osserva il paesaggio sottostante cercando di scoprire la dinamica che lega i suoi elementi. Particolare attenzione dedica alle linee, al volume e agli angoli mentre manipola gli sfondi pieni di colore dando vita a forme del tutto inaspettate: crea così composizioni astratte che mutano le caratteristiche del paesaggio per fini estetici (tecnica nota come “visione selettiva”).

Altro tratto distintivo è il gioco portato avanti dall’autore con le nozioni di “lontano” e “minuscolo”, tipiche della fotografia aerea, creando così punti di vista che non offrono alcun senso di scala o proporzione.

“La mia fotografia è anche il mio modo di interpretare l’esistenza, il senso della vita. Non seguo mode o tendenze. Soddisfo una necessità interiore”.
Sandro Santioli

La mostra fa parte del circuito Photofestival 2018.

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

SANDRO SANTIOLI

Nato ad Abbadia San Salvatore (SI) nel 1956. Ha cominciato a coltivare sin da giovanissimo la passione per la fotografia, pur non seguendo studi specifici. Dedicatosi all’attività di fotografo nel 1985 Santioli diventa negli anni uno dei fotografi italiani più conosciuti ed apprezzati per le immagini di paesaggio.Collabora spesso con riviste geografiche e di viaggi come National Geographic Italia e National Traveller, Geo,Meridiani, Bell’ Europa, Bell’Italia e altre riviste di viaggio e informazione; le sue immagini sono pubblicate su quotidiani in Italia e all’estero.

Pubblica il primo libro “Terre di Toscana” nel 1988 con prefazione di Piero Magi a cui seguiranno 5 diverse ristampe. Seguirà ”Chianti” con prefazione di Mario Luzi e quindi “Capri” con prefazione di Carmelo Mezzasalma. In questi anni la produzione fotografica spazia dal reportage alla foto naturalistica,a quella di architettura di interni,alla foto aerea nel paesaggio,riuscendo a coprire con il suo stile sobrio e pulito temi diversi.

Le foto di Santioli sono utilizzate a corredo di campagne pubblicitarie e siti e pubblicate per la produzione di libri, brochure, calendari, poster, cartoline. Per oltre 10 anni è fotografo della prestigiosa agenzia “Grazia Neri” di Milano con la quale realizza anche diverse esposizioni, per passare poi a Corbis e quindi Getty Images. Il suo lavoro è stato più volte recensito su riviste di arte e fotografia. Con l’avvento e l’utilizzo degli apparecchi digitali,la sua visione fotografica si sposta progressivamente da un approccio documentario-narrativo ad uno più creativi ed astratto. Forte di una sensibilità cromatica e capacità compositiva maturata negli anni, le sue immagini assumono una forte connotazione grafica e pittorica. Nascono così progetti dedicati all’architettura, al paesaggio, alla natura ma anche alla danza (tango) ispirati ad una sorta di decontestualizzazione dei luoghi con un’attenzione precipua verso le forme, le geometrie, le prospettive.

 

Sandro Santioli

Aerial view

testo critico di Paola Riccardi

Sandro Santioli ha lavorato per molti anni sul paesaggio toscano offrendoci ampie e sgargianti vedute della propria terra, per dedicarsi successivamente ad altri Paesi tra cui Francia, Brasile, California, Cina, isole Hawai. Islanda. A un certo punto della carriera ha sentito l’esigenza di esprimersi con la fotografia aerea, una tecnica che gli ha permesso il rinnovato esercizio di un personale gusto per la composizione dell’immagine, che connota fortemente il suo stile e tutta la sua opera.

Storicamente, la fotografia aerea nasce con la fotografia stessa. Nadar, celebre ritrattista ottocentesco, con coraggio da vendere e non poche difficoltà aveva sfidato con la sua mongolfiera il cielo di Parigi per catturare su lastra visioni inconsuete della città, strabiliando i propri contemporanei. In epoca moderna tra i molti che hanno praticato la fotografia aerea penso soprattutto allo svizzero Georg Gerster e al francese Yann Arthus-Bertrand che hanno percorso e fotografato dall’alto l’intero pianeta raccogliendo vastissime collezioni di immagini e documentazioni uniche nel loro genere. Entrambi hanno intuito e praticato la possibilità di una lettura dei segni del territorio anche in senso antropologico. In pochi anni gli archivi geografici e di stock si sono riempiti di immagini aeree e la tecnica digitale ha reso tutto più facile; oggi i droni permettono riprese aeree anche dove sarebbe difficile volare. Ma la fotografia aerea, al di fuori di una esclusiva missione “cartografica” e documentaria, ha dimostrato di poter avere anche un carattere umanista e per alcuni autori funzionare come un terreno di ricerca artistica.

Con le vedute aeree raccolte nel corpo di lavoro Aerial Views Santioli prende avvio proprio da queste intenzioni: osserva il paesaggio sottostante puntando lo sguardo sulla dinamica tra gli elementi visivi che lo costituiscono, dà risalto alla composizione di linee, elementi, volumi, prospettive, sa valorizzare le campiture che il colore crea dando luogo a nuove forme. Nell’osservazione aerea Santioli genera composizioni astratte che ricombinano gli elementi del paesaggio secondo una sensibilità soprattutto estetica. In termini linguistici utilizza una visione selettiva: con tagli stretti e grazie alla bidimensionalità congenita della fotografia aerea crea una visione che schematizza l’oggetto; stilisticamente satura i colori a sottolineare graficamente la composizione. Sfrutta intelligentemente i paradossi del “molto lontano” e del “molto piccolo” che la prospettiva aerea offre per creare visioni spesso ambigue nelle proporzioni. Scandaglia il paesaggio e lo riconsegna allo spettatore in una rielaborazione personale. Di sé come fotografo afferma: “La mia fotografia è anche il mio modo di interpretare l’esistenza, il senso della vita. Non seguo mode o tendenze. Soddisfo una necessità interiore”.

Nella fotografia di Sandro Santioli si ritrova uno stesso stile in ogni genere fotografico praticato; partito dall’osservazione della maestosa campagna toscana ha raccolto foto di città, di natura ed anche delicatissimi nudi esprimendo in ogni lavoro una medesima attenzione al dialogo delle forme, alla nettezza di linee e contorni, a un colore saturo e compatto che diventa a sua volta forma espressiva e narrativa. Nella sua lunga carriera e spaziando tra generi diversi Santioli ha dimostrato di saper variare con sapienza tecnica i propri linguaggi mantenendo in ogni lavoro una riconoscibile coerenza stilistica ed espressiva e stesse modalità creative.