Milano, 23 maggio 2017
Ultimamente in Consiglio si è parlato di Cascina Martesana. Ieri siamo stati dalla commissione, ma non abbiamo potuto parlare. Però abbiamo sentito. Quando viene messa in giro una voce falsa, volta a screditare un luogo che dà da lavorare regolarmente a 27 persone, tra assunti e collaboratori fissi, siamo costretti a intervenire. Qualcuno l’ha definita un “centro sociale” e qualcun altro gli ha creduto senza il beneficio del dubbio. Avrebbero potuto in qualunque momento far un salto in loco, oppure prendersi la briga di salire le scale e leggere i vari report, depositati e protocollati puntualmente ogni anno, proprio qui in municipio…
Ma dato che ciò non è avvenuto, ve lo spieghiamo.
Cascina Martesana è un luogo privato a servizio pubblico.
Diviso, anche amministrativamente, in due aree: uno spazio Bar, accessibile a tutti, gestito da una società Cascina Martesana SRL che paga decine di migliaia di euro di tasse all’anno, e non la definiremmo un “centro sociale” con quella accezione di illegalità e abusivismo; e un’altra area gestita da una APS no-profit registrata e riconosciuta, l’ass. Ecologia Turismo Cultura, che regolarmente paga le tasse e svolge le proprie attività statutarie all’interno dei propri spazi. Favorisce la coesione sociale attraverso una vasta e diversificata serie di proposte libere e rivolte a tutti, con particolare attenzione ad anziani, bambini e portatori di handicap, favorendo integrazione e formazione attraverso mostre, laboratori, attività, concerti, sport, benessere, ecologia, alternanza scuola-lavoro e molto altro.
18493 i soci iscritti.
Vincitori del bando della Fondazione Cariplo per il protagonismo culturale dei cittadini proprio grazie all’ottimo lavoro svolto sul territorio nei nostri primi anni. Loro se ne sono accorti. Membri attivi nel Tavolo Giovani di zona 2. Partner di Ecomuseo Martesana. Se volete potete chiamarlo luogo di incontro socio-culturale + Bar, ma di certo non “centro-sociale”.
Chi ha definito il Giardino Nascosto un “prolungamento di un ristorante” non si è reso conto del fatto che i tavoli sono sporchi di terra e argilla delle decine di laboratori che scuole e associazioni vi svolgono gratuitamente. Avremmo il dovere di aprire il giardino al pubblico solamente una volta l’anno e invece lo apriamo ogni settimana tra aprile e ottobre, grazie alla passione e all’impegno di tanti giovani. Si diffondono cultura, educazione civica ed ambientale così come richiesto dal bando.
Sarebbe il caso che chi attacca questa realtà, spiegasse a tutti i motivi per cui bottiglie rotte, siringhe, preservativi e rifiuti vari siano da preferire ad iniziative di cittadinanza attiva e salvaguardia del verde.
Concludiamo.
Cascina Martesana è uno spazio che vive di temporaneità a causa di una mancata urbanizzazione, che di certo non dipende da noi. Infatti necessita di una ristrutturazione e di un allaccio alla rete fognaria. Un luogo che quando aperto crea presidio e sicurezza, oltre un’ottima risorsa per il quartiere e la città stessa.
Vi abbiamo levato una bella grana comprando un immobile abbandonato da 25 anni nel verde pubblico dove giocano i bambini, su cui pendevano circa 20 denunce tra occupazioni abusive, spaccio, prostituzione, vandalismo e abbandono illegale di rifiuti.
In un paese come l’Italia in cui 7 giovani su 10 non hanno un lavoro, fa davvero male vedere che le poche iniziative coraggiose in cui giovani italiani decidono di non scappare, ma di restare nel proprio paese per tentare di crearsi un futuro onesto e socialmente utile, siano così criticate e ostacolate. Addirittura tacciate di illegalità pubblicamente da un’amministrazione disinformata.
Noi non facciamo politica, è la politica che dovrebbe fare per noi, che siamo e continueremo ad essere un importante servizio per tutti i cittadini.
– Lo staff di Cascina Martesana