Mostra fotografica a cura di Paola Riccardi
La sesta mostra della rassegna fotografica Altri Mondi riscopre la bellezza dell’Iran: luogo dal carisma segreto che nasce dall’alchimia delle sue meraviglie esteriori e del suo patrimonio culturale, raccontato dalla coppia nella vita e nel percorso fotografico Davide Palmisano e Manuela Marchetti.
Due sguardi dello stesso viaggio compiuto nella primavera del 2015, due visione distinte ma complementari di un paese sospeso nel tempo e nei suoi silenziosi afflati (Sokut in persiano significa silenzio). “C’è una bellezza antica in Iran, che va documentata perché nuova bellezza continuamente si crea, diventando così storia a venire” afferma Davide Palmisano.
La mostra è stata presentata per la prima volta a Parma nel gennaio 2016 , prima che le immagini dei due lavori venissero racchiuse in due volumi fotografici a cura di Paola Riccardi , presentati a Reggio Emilia nel maggio dello stesso anno, in occasione di Fotografia Europea.
Tutti gli artisti sono selezionati attraverso bando di partecipazione, sono ancora aperte le iscrizioni per le rassegne 2017 (Il volto, ritratti del mondo) e 2018 (L’orizzonte, equilibri della natura). Per informazioni: inmostra@cascinamartesana.com.
INAUGURAZIONE
venerdì 05 agosto 2016
dalle ore 19
ORARI DI APERTURA
Dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 24.00
Lunedì dalle 16.00 alle 24.00
Altri Mondi è una rassegna di cultura triennale, per partecipare alla selezione tutte le informazioni qui.
Sponsor tecnico della rassegna Altri Mondi: Spazio Biennale
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Timeless Persia
Il progetto raccoglie una serie di scatti realizzati recentemente in Iran, un Paese che allo sguardo esterno esprime sentimenti contrastanti. Un senso di buia cupezza e rarefazione pervade gli spazi interni e il tessuto sociale, un bianco accecante e inaspettate aperture visive attraversano, amplificandosi, il paesaggio e il vasto territorio. Timeless Persia offre spunti di riflessione sulle tante dicotomie che dominano questi luoghi; tra oscurità e luce, potenzialità e realizzazioni, antico/moderno, passato/futuro, sviluppo e arretratezza. L’intento è quello di restituire la visione d’insieme che – attenti a non lasciarsi abbagliare dagli sprazzi di modernità e di globalizzazione che pure esistono nel Paese – si imprime con forza negli occhi del viaggiatore occidentale. Consapevole delle inevitabili necessità di approfondimento, Davide Palmisano non si è orientato a uno storytelling sui temi sociali dell’Iran oggi – che peraltro presenta una situazione di tale complessità che troppi livelli interpretativi andrebbero messi in gioco per un’analisi davvero attendibile – ma punta alla ricostruzione di una panoramica d’insieme per frammenti. Un Paese pieno di contraddizioni l’Iran, ma con solidissime tradizioni, una cultura che, stratificata per millenni, sembra oggi muta e disorientata; una società e intere generazioni che vivono una contemporaneità per troppe cose sfalsata rispetto a quella delle generazioni che li hanno preceduti. Il racconto fotografico – che include anche poche ma significative immagini documentarie, brevi estratti dal diario dell’autore e le parole di una poetessa iraniana contemporanea – sceglie un itinerario libero e una poetica del frammento alla ricerca di un percorso che possa rappresentare un ideale viaggio di formazione alla scoperta del Paese. Un Iran attraversato osservandolo pacatamente, mosso da amorosa sollecitudine e doveroso rispetto, tenendosi al di qua dal pregiudizio e da interpretazioni aprioristiche. Persian Timeless Tales è un viaggio ad occhi aperti alla scoperta di luoghi capaci di incantare anche il viaggiatore più avvezzo con la quieta bellezza e l’arcaica energia che questa terra e questo popolo emanano.
Paola Riccardi
Sokut
Manuela Marchetti, nel suo recente viaggio in Iran, sedotta da una terra antica e sospesa, una cultura femminile di rigore e profondità, un silenzio pieno di significato che avvolge luoghi e persone, ne ha voluto restituire una rappresentazione che si avvicinasse il più possibile a una visione priva di giudizio. Le sue fotografie non trattano in modo giornalistico il presente, né scrutano in modo predittivo il futuro, il progresso, la modernità o cercano delle risposte alla morte e all’inesorabile memoria collettiva. Esse intendono narrare per sensazioni la preziosità della storia e della cultura iraniane. Il racconto è affidato a semplici soffi che con delicatezza penetrano nel terreno dell’intimità. Respiri a fiato sospeso di una viaggiatrice incantata di fronte a tanta profondità. Da queste emozioni nasce Sokut, un libro che ci piacerebbe venisse sfogliato in ascolto dei suoni leggeri che raccolgono gli echi dell’ infinita bellezza dell’Iran. In Sokut il silenzio si dispiega nella morte, nel ricordo, nel rimpianto; lo puoi ascoltare nei luoghi sacri e nei momenti di preghiera, si intreccia con la voce silente della poesia che canta il dolore e la speranza. Sono infatti parte integrante della pubblicazione i versi evocativi di due grandi poetesse iraniane: Forugh Farrokhzad e Simin Behbahani, voci sottotraccia di tutto il racconto. Nelle immagini e nella realtà percepita luoghi e persone fondano e depongono ogni loro ansia nel silenzio che regna sovrano. Un viaggio personale nel silenzio come realtà che sa parlare all’Uomo, luogo dove trovano espressione emozioni e pensieri, terreno dove ogni giudizio è sospeso. E proprio nel silenzio affiora una bellezza ipnotica che cattura e meraviglia, riverberando agli occhi e nello spirito una bellezza antica e solenne.
Paola Riccardi e Manuela Marchetti
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Biografie
Davide Palmisano
Nato a Catania nel 1973, Davide Palmisano vive e lavora a Trento dal 1997. Da sempre amante del viaggio inteso come esperienza di profondità, fotografa per rispondere a un bisogno intimo e personale di esprimersi. In fotografia si misura soprattutto con il reportage, ma guarda anche alla ricerca artistica come a una diversa strada che porta a rompere le regole di conformità, osare, seguire un proprio percorso mentale e interiore.
Manuela Marchetti
Manuela Marchetti, nata a Roma nel 1961, vive e lavora a Trento.
Fotografa per rispondere ad un bisogno espressivo personale di raccontare attraverso le immagini. Ha viaggiato in molti paesi, la sua curiosità la spinge a penetrare nelle relazioni tra persone e ambiente. Si dedica a progetti fotografici in campo umanistico, dichiarando di avere “ uno sguardo curioso, liquido attento agli aspetti sommersi e inammissibili del mondo femminile”.